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ALLA MENSA DELLA PAROLA - AUTORI VARI  

Data inserimento: 24/10/2007
XXX DOMENICA DEL T.O.: RELIGIOSITA’ INTERIORE. (LC 18,9-14)


Nella predicazione di Gesù, tramandata a noi per mezzo dei Vangeli, viene presentato un modo di credere che Gesù insegna non solo ai suoi discepoli, ma anche ai diversi ascoltatori che assistevano casualmente alla predicazione del Signore. Bisogna capire il senso profondo dell’insegnamento di Gesù; per meglio qualificare e determinare il suo insegnamento Egli parla di due personaggi tipo: il fariseo e il pubblicano, appartenenti a due delle diverse correnti religiose che pullulavano in Palestina ai tempi di Gesù. I farisei, che noi spesso identifichiamo con uomini falsi che amavano l’esteriorità religiosa, mentre i pubblicani erano ebrei, dipendenti dai Romani con le funzioni di raccoglitori delle imposte che il popolo ebreo doveva pagare a Roma, cosa che rendeva questi impiegati delle figure odiose. I farisei, dal punto di vista morale e dogmatico, erano nella verità e seguivano i principi e la pratiche religiose che la maggior parte degli ebrei professava. Era evidente che le due categorie religiose si opponessero l’una all’altra, onde nascevano spesso delle liti. Il fariseo si riteneva vero credente e, quindi, era molto rispettato; il pubblicano ,invece, aveva una fama negativa per l’ufficio che esercitava, ma in concomitanza col suo lavoro, veniva identificato anche diverso nell’osservanza religiosa. Gesù parte appunto da questa distinzione per confermare un principio morale del suo insegnamento cioè la sincerità,l’interiorità e non il formalismo nella vita religiosa. Se i pubblicani erano condannati dalla maggior parte del popolo, Gesù ,come è evidente, lodava l’umiltà di questo “peccatore” che sentiva il bisogno di essere perdonato da Dio per le sue debolezze, non esclusa quella di essere alle volte uno strozzino. Gesù vuole che i suoi seguaci riconoscano la loro forma di credere contraria alla sincerità e all’onestà che i discepoli di Gesù dovevano avere. Per il fariseo,invece, tutto sembrava positivo, in quanto l’insegnamento della legge veniva rispettato. Non per questo venivano condannati, ma solamente perché portavano davanti a Dio una religiosità sincera ma nello stesso tempo odiosa, in quanto serviva ai seguaci di queste teorie per innalzare sé stessi e per esigere dal popolo devozione e rispetto alla predicazione comune. Non volevano apparire giusti solo davanti A Dio ,ma con la loro osservanza esteriore della legge, si consideravano meritevoli di stima davanti al popolo. Per questo veniva lodato da Gesù il pubblicano, veramente peccatore ma che riconosceva la sua debolezza. In altri termini, era sincero in ciò che diceva senza pretendere niente da nessuno.

Ai nostri giorni, la religiosità di molti cristiani non viene valutata in rapporto a Dio, ma mutevole in rapporto agli uomini quando il consenso popolare è necessario per ottenere ,in diverse circostanze, l’approvazione del popolo. Molti che si dicono “credenti ma non praticanti”, si contentano di avere il consenso popolare. Quello che pensa Dio ,per loro, non ha importanza, è invece l’approvazione del popolo che assicura la riuscita necessaria per qualunque posto onorifico in seno alla comunità. E’ evidente, che per essere veramente cristiani, dobbiamo cercare di essere giusti non di fronte agli uomini ,ma al cospetto di Dio che conosce con verità il cuore umano e le sue diverse manifestazioni.


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Giovanni Paolo II

"Desidero esprimere la mia approvazione e il mio incoraggiamento a quanti, a qualunque titolo, nella Chiesa continuano a coltivare, approfondire e promuovere il culto al Cuore di Cristo, con linguaggio e forme adatte al nostro tempo, in modo da poterlo trasmettere alle generazioni future nello spirito che sempre lo ha animato"
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Nell'ora della morte difenderò come Mia gloria ogni anima che reciterà questa coroncina, oppure altri la reciteranno vicino ad un agonizzante, ed otterranno per l'agonizzante lo stesso perdono. Quando vicino ad un agonizzante viene recitata questa coroncina, si placa l'ira di Dio e l'imperscrutabile Misericordia avvolge l'anima e si commuovono le viscere della Mia Misericordia, per la dolorosa Passione di Mio Figlio.
 


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