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ALLA MENSA DELLA PAROLA - AUTORI VARI
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Data inserimento: 31/10/2008 SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI 2008
Eremo San Biagio Commento su 1Gv 3,1
Dalla Parola del giorno Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!
Come vivere questa Parola? Questa gioiosa esclamazione dellapostolo Giovanni, nella Solennità di tutti i Santi, è un annuncio di speranza per noi che siamo in cammino verso la santità. Essere figli di Dio, infatti, vuol dire essere tra coloro che "sono stati segnati con il sigillo" dellAmore del Padre (cfr Ap 7,4) e che fanno di questo Amore la loro beatitudine, cioè la fonte della loro gioia già in terra. Questo è il "nocciolo" dellodierno brano del Vangelo. La pagina delle Beatitudini è quanto di più rivoluzionario, esistenzialmente, possa essere proposto se si pensa che perfino la povertà, lafflizione, la persecuzione vengono "imparentate", da Gesù, alla gioia. Ma questa gioia è possibile solo nellamore". Se ti sai figlio di Dio e perciò amato, allora nessuna situazione difficile potrà "rapire la tua gioia". Anzi, questa stessa gioia potrà essere espressa con più forza là dove il mondo la perde completamente. Sì, si tratta di credere fin dentro le proprie cellule che lAMORE del Padre, in Gesù, dà senso a tutto e dà a tutto valore redentivo. Così diventiamo persone capaci di andare controcorrente, sostenute dallenergia-dono del Padre Celeste, vivendo con audacia la povertà evangelica, la purezza, la pace, la misericordia, la giustizia, la mitezza.
Oggi, nelle diverse circostanze della giornata, cercherò di cogliere la Presenza del Padre-Amore e, nellofferta a Lui di tutto il mio "essere" e il mio "agire", rinnoverò la consapevolezza gioiosa dessere figlio. Chiederò dunque il coraggio di agire nello spirito delle beatitudini.
La voce di un grande filosofo Non cè personalità veramente perfetta che nei santi. Ma come? I santi si sono forse proposti di "sviluppare la propria personalità?" No. Lhanno trovata senza cercarla, perché non cercavano lei ma Dio solo. J. Maritain
Fonte: www.lachiesa.it
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Giovanni Paolo II
"Desidero esprimere la mia approvazione e il mio incoraggiamento a quanti, a qualunque titolo, nella Chiesa continuano a coltivare, approfondire e promuovere il culto al Cuore di Cristo, con linguaggio e forme adatte al nostro tempo, in modo da poterlo trasmettere alle generazioni future nello spirito che sempre lo ha animato"
Messaggio nel centenario della consacrazione del genere umano al Cuore divino di Gesù
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Parole di Gesù Divina Misericordia a Santa Faustina Kowalska
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Oggi, sotto la guida di un angelo, sono stata negli abissi dell'inferno. E un luogo di grandi tormenti per tutta la sua estensione spaventosamente grande. Queste le varie pene che ho viste: la prima pena, quella che costituisce l'inferno, è la perdita di Dio; la seconda, i continui rimorsi di coscienza; la terza, la consapevolezza che quella sorte non cambierà mai; la quarta pena è il fuoco che penetra l'anima, ma non l'annienta; è una pena terribile: è un fuoco puramente spirituale acceso dall'ira di Dio; la quinta pena è l'oscurità continua, un orribile soffocante fetore, e benché sia buio i demoni e le anime dannate si vedono fra di loro e vedono tutto il male degli altri ed il proprio; la sesta pena è la compagnia continua di satana; la settima pena è la tremenda disperazione, l'odio di Dio, le imprecazioni, le maledizioni, le bestemmie. Queste sono pene che tutti i dannati soffrono insieme, ma questa non è la fine dei tormenti. Ci sono tormenti particolari per le varie anime che sono i tormenti dei sensi. Ogni anima con quello che ha peccato viene tormentata in maniera tremenda e indescrivibile. Ci sono delle orribili caverne, voragini di tormenti, dove ogni supplizio si differenzia dall'altro. Sarei morta alla vista di quelle orribIli torture, se non mi avesse sostenuta l'onnipotenza di Dio. Il peccatore sappia che col senso col quale pecca verrà torturato per tutta l'eternità. Scrivo questo per ordine di Dio, affinché nessun'anima si giustifichi dicendo che l'inferno non c'è, oppure che nessuno c’è mai stato e nessuno sa come sia. Io, Suor Faustina, per ordine di Dio sono stata negli abissi dell'inferno, allo scopo di raccontarlo alle anime e testimoniare che l'inferno c'è.
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