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ALLA MENSA DELLA PAROLA - AUTORI VARI
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Data inserimento: 06/01/2007 EPIFANIA:MANIFESTAZIONE DEL SIGNORE
La Luce è il simbolo più concreto di Cristo e della sua missione nel mondo. Essa ha guidato il popolo ebreo nei quarant’anni trascorsi nel deserto per superare le enormi difficoltà del lungo cammino. Ogni manifestazione di Dio si concretizza nella luce già nel A.T. Si illumina di una gioiosa luce la capanna dove nasce Gesù e una Stella illumina il cammino dei Magi che in essa vedono il segno del Messia venuto nel mondo. Durante la vita pubblica di Gesù una grande luce illumina il suo corpo,specialmente il suo volto,al momento della Trasfigurazione.
Questa luce è per coloro che o aspettano o vogliono ascoltare il suo messaggio; per coloro invece che hanno paura che questa luce svegli le loro opere malvagie, diventa un pretesto per sfuggirla. Per loro è un motivo di trepidazione per opporsi a Cristo e alla sua missione. I Re Magi all’apparire della Stella,nella quale vedono il Messia desiderato e accolto con gioia, si affrettano verso la Grotta e dalle mani della Madre ricevono il bambino di cui era simbolo la stella.Quel bambino è oggi un segno di divisione tra il bene e il male.Le persone semplici, ben disposte,senza preconcetti e senza ambizioni vedono in quella luce il simbolo di ideali che devono guidare ogni essere umano. La luce della Verità costituisce anche un motivo di gioia per alcuni, e causa di paura per chi non accetta il bene e rifiuta Cristo e il suo insegnamento.Questa luce viene combattuta con gli attacchi diretti e indiretti alla chiesa e al papa e agli “angeli” che forti di questa luce propagano la parola di Dio affrontando ostacoli e difficoltà che non li scoraggiano in un mondo che cambia e in cui si avvicendano nuovi protagonisti. Praticamente oggi in Europa c’è il problema dei rapporti dei cristiani con i musulmani. Fenomeno innegabile da non trascurare né da combattere con una guerra santa ma che bisogna riconoscere, e con il quale bisogna cercare di aprire un dialogo. Allo stato attuale è avviato un certo cammino inteso a stabilire un clima favorevole al dialogo per cancellare pregiudizi dall’una e dall’altra parte.
Ad ogni modo non bisogna offuscare “lo splendore della Verità” e compromettere il “deposito della fede” che Cristo ha lasciato alla sua chiesa, la quale deve custodirlo e difenderlo con amore. Nasce così un modo nuovo di essere cristiani, un segreto che consente di scoprire quello che c’è di buono e di vero anche negli altri, e approfittare di quei fasci di luce che la Stella può proiettare sul mondo di oggi pieno di dubbi e paure.
Benedetto XVI é il papa della Provvidenza che sulla scia di Giovanni Paolo II continuerà questo cammino e aiuterà coloro che credono veramente nella pace e vogliono una libertà più sicura e un’affermazione della verità nella carità.
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Giovanni Paolo II
"Desidero esprimere la mia approvazione e il mio incoraggiamento a quanti, a qualunque titolo, nella Chiesa continuano a coltivare, approfondire e promuovere il culto al Cuore di Cristo, con linguaggio e forme adatte al nostro tempo, in modo da poterlo trasmettere alle generazioni future nello spirito che sempre lo ha animato"
Messaggio nel centenario della consacrazione del genere umano al Cuore divino di Gesù
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Parole di Gesù Divina Misericordia a Santa Faustina Kowalska
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Per tutto il giorno sono stata tormentata da terribIli tentazioni. Delle bestemmie premevano contro le mie labbra e provavo un avversione per tutto ciò che è santo e divino, ma lottai per tutta la giornata. Verso sera cominciò a sopraffarmi un'idea: “ Perché parlare di ciò al confessore? Egli si metterà a ridere per questo”. L'avversione e lo sconforto s'impadronirono della mia anima e mi sembrava che in tale stato non potessi in nessun modo accostarmi alla santa Comunione. Un dolore così acuto colpi la mia anima, che per poco non gridai a gran voce in cappella. Tuttavia mi accorsi che c'erano le suore e decisi di andare nell'orto a nascondermi per poter almeno piangere forte. Ma improvvisamente Gesù stette vicino a me e disse: “ Dove intendi andare? “. Non risposi nulla a Gesù, ma riversai davanti a Lui tutta la mia sofferenza e cessarono tutte le insidie di satana. Gesù mi disse: “ La pace interiore che hai è una grazia “. E spari improvvisamente. Io mi sentii felice e tranquillizzata in modo misterioso. Per la verità far in modo che possa tornare in un attimo una tranquillità così forte, questo in realtà può farlo soltanto Gesù, Egli, l'Altissimo.
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