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Notizia di mercoledì 24 dicembre 2003
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Messaggio di Natale 2003
Cristo regni!
Carissimi Soci Fondatori, Sostenitori, Amici e simpatizzanti, ancora una volta l’Amore di Dio si rivela come luce sfolgorante che squarcia le tenebre del mondo e discende dal cielo nell’umiltà della povera grotta di Betlemme. L’anno trascorso ci ha segnato profondamente nelle nostre coscienze: ancora violenze inaudite, odi viscerali e fratricidi, egoismo e chiusura ostentati come segno di orgoglio e supremazia dell’uomo sull’uomo, piccoli e grandi drammi familiari e sociali, gioventù allo sbando dietro idoli vuoti, dissipazione e superficialità e non ultimo ateismo e scristianizzazione. Tutto ciò è il fardello pesante che l’anno trascorso ha portato con se. Ma proprio in questa storia travagliata e sofferta nasce la speranza cristiana: Dio si fa uomo e pone la sua dimora in mezzo a noi, non come un ospite o un estraneo che passa distratto in mezzo a tanti rumori di morte, ma come familiare ed amico che non ci lascerà mai soli nelle difficoltà della vita. La sua presenza in mezzo a noi è dunque conforto e sostegno: la luce ha vinto le tenebre. Il bambino di Betlemme e fermento di vita nuova e tutti coloro che hanno fame e sete di verità, di giustizia, di santità e di amore possono accorrere a Lui per contemplare il grande mistero: Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito affinché chiunque crede in lui non muoia ma abbia la vita eterna.
Gesù Bambino accoglie tutti: poveri, disperati, sofferenti e peccatori, ma anche coloro che hanno nel cuore un grande ideale: donare la vita sul suo esempio per essere portatori di luce e di speranza, di pace e di amore, di giustizia e di solidarietà. In questo divino ideale confermiamo dinanzi alla povera grotta di Betlemme i nostri santi propositi affinché il Divino Bambino trovi nei nostri cuori una dimora accogliente e familiare dove il freddo di tanti cuori gelidi e indifferenti possa essere mitigato e riscattato e una nuova alba di speranza possa nasce sul mondo. Auguri di un Santo Natale colmo di pace e benedizione nel Cuore Divino di Cristo. Il Presidente Sac. Pietro Cutuli
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Giovanni Paolo II
"Desidero esprimere la mia approvazione e il mio incoraggiamento a quanti, a qualunque titolo, nella Chiesa continuano a coltivare, approfondire e promuovere il culto al Cuore di Cristo, con linguaggio e forme adatte al nostro tempo, in modo da poterlo trasmettere alle generazioni future nello spirito che sempre lo ha animato"
Messaggio nel centenario della consacrazione del genere umano al Cuore divino di Gesù
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Parole di Gesù Divina Misericordia a Santa Faustina Kowalska
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Oggi, sotto la guida di un angelo, sono stata negli abissi dell'inferno. E un luogo di grandi tormenti per tutta la sua estensione spaventosamente grande. Queste le varie pene che ho viste: la prima pena, quella che costituisce l'inferno, è la perdita di Dio; la seconda, i continui rimorsi di coscienza; la terza, la consapevolezza che quella sorte non cambierà mai; la quarta pena è il fuoco che penetra l'anima, ma non l'annienta; è una pena terribile: è un fuoco puramente spirituale acceso dall'ira di Dio; la quinta pena è l'oscurità continua, un orribile soffocante fetore, e benché sia buio i demoni e le anime dannate si vedono fra di loro e vedono tutto il male degli altri ed il proprio; la sesta pena è la compagnia continua di satana; la settima pena è la tremenda disperazione, l'odio di Dio, le imprecazioni, le maledizioni, le bestemmie. Queste sono pene che tutti i dannati soffrono insieme, ma questa non è la fine dei tormenti. Ci sono tormenti particolari per le varie anime che sono i tormenti dei sensi. Ogni anima con quello che ha peccato viene tormentata in maniera tremenda e indescrivibile. Ci sono delle orribili caverne, voragini di tormenti, dove ogni supplizio si differenzia dall'altro. Sarei morta alla vista di quelle orribIli torture, se non mi avesse sostenuta l'onnipotenza di Dio. Il peccatore sappia che col senso col quale pecca verrà torturato per tutta l'eternità. Scrivo questo per ordine di Dio, affinché nessun'anima si giustifichi dicendo che l'inferno non c'è, oppure che nessuno c’è mai stato e nessuno sa come sia. Io, Suor Faustina, per ordine di Dio sono stata negli abissi dell'inferno, allo scopo di raccontarlo alle anime e testimoniare che l'inferno c'è.
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