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Convegno sulla realtà dellhandicap
Da "La Gazzetta del Sud"
Convegno sulla realtà dellhandicap
DASÀ - «Lhandicap è una realtà umana e non è un problema. Il portatore di handicap è un essere che vive, che ha bisogno di rispetto e di dignità. Io non mi considero una vittima della vita. Infatti vivo».
È stata, questa, la testimonianza, forte, di Rosario Rito, uno di loro, che dovrebbe - il condizionale è dobbligo - essere anche uno di noi, intervenuto anche a nome dei circa cinquanta compagni arrivati da un po tutta la provincia di Vibo, nel corso del convegno sul tema “Il disabile uno di noi”, organizzato dalla neonata associazione di volontariato fondata dal parroco della comunità locale don Pietro Cutuli.
In località Salvatore (sul sito si è soffermato Antonio Tripodi, nota figura di ricercatore), prima dellinizio dei lavori dellincontro, unico finora nella zona, è avvenuta anche la benedizione di un monumento dedicato al Sacro Cuore di Gesù, che rappresenta in pratica la prima pietra della costruenda casa di accoglienza per portatori di handicap psichico.
Numerose sono state le personalità del mondo politico, religioso, medico e civile intervenute. Dal canto suo, il presidente dellamministrazione provinciale Ottavio Bruni ( anche suo, oltre che dellAfor e dei comuni di Dasà, Gerocarne, Acquaro e Arena, il patrocinio alla manifestazione) ha affermato di avere ricevuto una lezione di vita. «Tuttavia - ha tra laltro detto - è necessaria una sinergia tra i vari enti perché venga attuata pienamente una politica dintervento a favore dei disabili».
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Giovanni Paolo II
"Desidero esprimere la mia approvazione e il mio incoraggiamento a quanti, a qualunque titolo, nella Chiesa continuano a coltivare, approfondire e promuovere il culto al Cuore di Cristo, con linguaggio e forme adatte al nostro tempo, in modo da poterlo trasmettere alle generazioni future nello spirito che sempre lo ha animato"
Messaggio nel centenario della consacrazione del genere umano al Cuore divino di Gesù
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Parole di Gesù Divina Misericordia a Santa Faustina Kowalska
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Durante l'adorazione serale, ho visto Gesù flagellato e torturato, che mi ha detto: “Figlia Mia, desidero che fin nelle più piccole cose dipenda dal confessore. I tuoi più grandi sacrifici non Mi piacciono, se li compi senza il permesso del confessore, mentre al contrario il più piccolo sacrificio ha una grande importanza ai Miei occhi, se è fatto col permesso del confessore. Le più grandi opere sono senza importanza ai Miei occhi se sono frutto del proprio arbitrio, e spesso non s'accordano con la Mia volontà e meritano piuttosto un castigo e non un premio; mentre la tua più piccola azione fatta col permesso del confessore, è gradita ai Miei occhi e Mi è immensamente cara. Convinciti bene di questo per sempre. Vigila incessantemente, poiché tutto l'inferno si sta impegnando in tutti modi contro di te, a causa di quest'opera, poiché molte anime si allontaneranno dalla bocca dell'inferno e glorificheranno la Mia Misericordia. Ma non temere nulla, poiché Io sono con te; sappi che da sola non puoi fare nulla”.
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