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Data pubblicazione: giovedì 15 aprile 2004
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SPIRITUALITÀ - RAGGI DEL CUORE DI GESÙ
La Festa della Divina Misericordia
Una volta udii queste parole:
"Figlia Mia, parla a tutto il mondo della Mia inconcepibile Misericordia. Desidero che la festa della Misericordia sia di riparo e rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte le viscere della Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicineranno alla sorgente della Mia Misericordia. L'anima che si accosta alla confessione ed alla santa Comunione, riceve il perdono totale delle colpe e delle pene. In quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine. Nessuna anima abbia paura di accostarsi a me, anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto. La Mia Misericordia è talmente grande che nessuna mente, né umana né angelica, riuscirà a sviscerarla pur impegnandovisi per tutta l'eternità. Tutto quello che esiste, è uscito dalle viscere della Mia Misericordia.
La festa della Misericordia è uscita dalle Mie viscere; desidero che venga celebrata solennemente la prima domenica dopo Pasqua. L'umanità non troverà pace finché non si rivolgerà alla sorgente della Mia Misericordia".
Dal "Diario" di Santa Faustina Kowalska
Sac. Pietro Cutuli
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Giovanni Paolo II
"Desidero esprimere la mia approvazione e il mio incoraggiamento a quanti, a qualunque titolo, nella Chiesa continuano a coltivare, approfondire e promuovere il culto al Cuore di Cristo, con linguaggio e forme adatte al nostro tempo, in modo da poterlo trasmettere alle generazioni future nello spirito che sempre lo ha animato"
Messaggio nel centenario della consacrazione del genere umano al Cuore divino di Gesù
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Parole di Gesù Divina Misericordia a Santa Faustina Kowalska
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Per tutto il giorno sono stata tormentata da terribIli tentazioni. Delle bestemmie premevano contro le mie labbra e provavo un avversione per tutto ciò che è santo e divino, ma lottai per tutta la giornata. Verso sera cominciò a sopraffarmi un'idea: “ Perché parlare di ciò al confessore? Egli si metterà a ridere per questo”. L'avversione e lo sconforto s'impadronirono della mia anima e mi sembrava che in tale stato non potessi in nessun modo accostarmi alla santa Comunione. Un dolore così acuto colpi la mia anima, che per poco non gridai a gran voce in cappella. Tuttavia mi accorsi che c'erano le suore e decisi di andare nell'orto a nascondermi per poter almeno piangere forte. Ma improvvisamente Gesù stette vicino a me e disse: “ Dove intendi andare? “. Non risposi nulla a Gesù, ma riversai davanti a Lui tutta la mia sofferenza e cessarono tutte le insidie di satana. Gesù mi disse: “ La pace interiore che hai è una grazia “. E spari improvvisamente. Io mi sentii felice e tranquillizzata in modo misterioso. Per la verità far in modo che possa tornare in un attimo una tranquillità così forte, questo in realtà può farlo soltanto Gesù, Egli, l'Altissimo.
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