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Data pubblicazione: domenica 16 dicembre 2007
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SPIRITUALITÀ - RAGGI DEL CUORE DI GESÙ
Spe Salvi
La splendida Enciclica di Benedetto XVI irrompe come la luce in un mondo immerso nelle tenebre per questo si levano voci stridule di protesta da chi vivendo nel buio ha gli occhi malati ed è incapace di guardare la luce.
La speranza cristiana nasce dalla fede.
La fede nasce dall’incontro con Cristo nell’ascolto della Sua Parola e si nutre nel contatto intimo dei Santi Sacramenti in particolare la SS. Eucaristia: Corpo e Sangue di Cristo vivo e vero in mezzo a noi e per noi.
Il cristiano sa che la vita non si conclude con la morte e che tutto quello che in questa vita si può sperare e sempre molto riduttivo rispetto alle vere aspettative e desideri di appagamento pieno del cuore umano.
Fede è Speranza sono un’unica realtà che si realizza profondamente solo nella Carità.
L’Amore Divino è ciò di cui il cuore umano ha realmente bisogno per trasfigurare il quotidiano con il suo travaglio di sofferenza e gioia e dargli valore d’infinito.
Quando si ama veramente nella Verità ciò che si spera nella fede in realtà già si possiede attendendo solamente la sua piena manifestazione nello splendore eterno della gloria dei figli di Dio.
Sac. Pietro Cutuli
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Giovanni Paolo II
"Desidero esprimere la mia approvazione e il mio incoraggiamento a quanti, a qualunque titolo, nella Chiesa continuano a coltivare, approfondire e promuovere il culto al Cuore di Cristo, con linguaggio e forme adatte al nostro tempo, in modo da poterlo trasmettere alle generazioni future nello spirito che sempre lo ha animato"
Messaggio nel centenario della consacrazione del genere umano al Cuore divino di Gesù
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Parole di Gesù Divina Misericordia a Santa Faustina Kowalska
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Oggi, sotto la guida di un angelo, sono stata negli abissi dell'inferno. E un luogo di grandi tormenti per tutta la sua estensione spaventosamente grande. Queste le varie pene che ho viste: la prima pena, quella che costituisce l'inferno, è la perdita di Dio; la seconda, i continui rimorsi di coscienza; la terza, la consapevolezza che quella sorte non cambierà mai; la quarta pena è il fuoco che penetra l'anima, ma non l'annienta; è una pena terribile: è un fuoco puramente spirituale acceso dall'ira di Dio; la quinta pena è l'oscurità continua, un orribile soffocante fetore, e benché sia buio i demoni e le anime dannate si vedono fra di loro e vedono tutto il male degli altri ed il proprio; la sesta pena è la compagnia continua di satana; la settima pena è la tremenda disperazione, l'odio di Dio, le imprecazioni, le maledizioni, le bestemmie. Queste sono pene che tutti i dannati soffrono insieme, ma questa non è la fine dei tormenti. Ci sono tormenti particolari per le varie anime che sono i tormenti dei sensi. Ogni anima con quello che ha peccato viene tormentata in maniera tremenda e indescrivibile. Ci sono delle orribili caverne, voragini di tormenti, dove ogni supplizio si differenzia dall'altro. Sarei morta alla vista di quelle orribIli torture, se non mi avesse sostenuta l'onnipotenza di Dio. Il peccatore sappia che col senso col quale pecca verrà torturato per tutta l'eternità. Scrivo questo per ordine di Dio, affinché nessun'anima si giustifichi dicendo che l'inferno non c'è, oppure che nessuno c’è mai stato e nessuno sa come sia. Io, Suor Faustina, per ordine di Dio sono stata negli abissi dell'inferno, allo scopo di raccontarlo alle anime e testimoniare che l'inferno c'è.
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