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Data pubblicazione: domenica 8 febbraio 2004
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SPIRITUALITĄ - POESIE
Mamma
Dove sei mamma; ripetute volte mi lasciavi da solo, andavi via anche lontano, ma puntualmente non ti aspettavo invano. Al sol vederti il cuor mi gioiva, col tuo saper fare mi riempivi d'amore che solo tu sapevi donare. Mi manchi tanto come non mai, ti cerco ma non ti trovo, chiamo e tu non rispondi. Dove sei? Durante il giorno non ti vedo, solo di note spesso la tua immagine m'appare; non ti posso rimproverare, poichč non sono consapevole di sognare, eppure sono contento che mi stai accanto un po' di tempo; vorrei che mi stessi sempre vicino come l'occhio di Dio che mi vede e il cuore di mamma che mi segue. Tu sei luce per i miei occhi, gioia per il mio cuore, guida per il mio cammino. D'immprovviso mi sveglio la realtą prende il sopravvento. La tua figura scompare, la solitudine mi assale. Nulla posso fare se non per poterti ricordare; un sol rimpianto mi rimane in mente, quello di non averti potuto dire perchč sei andata via per sempre. Dove sei mamma?
Giuseppe Tassone
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Giovanni Paolo II
"Desidero esprimere la mia approvazione e il mio incoraggiamento a quanti, a qualunque titolo, nella Chiesa continuano a coltivare, approfondire e promuovere il culto al Cuore di Cristo, con linguaggio e forme adatte al nostro tempo, in modo da poterlo trasmettere alle generazioni future nello spirito che sempre lo ha animato"
Messaggio nel centenario della consacrazione del genere umano al Cuore divino di Gesł
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Parole di Gesł Divina Misericordia a Santa Faustina Kowalska
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Il giorno appresso, dopo mezzogiorno, quando sono entrata nella sala, ho visto una persona che stava agonizzando ed ho saputo che l'agonia era cominciata di notte. Dopo aver verificato ho saputo che era proprio quando mi era stato chiesto di pregare. Ad un tratto sentii nell'anima una voce: Recita la coroncina che ti ho insegnato. Corsi a prendere il rosario, m'inginocchiai vicino all'agonizzante e cominciai con tutto il fervore dello spirito a recitare la coroncina. Improvvisamente l'agonizzante aprģ gli occhi, guardņ verso di me e non riuscii a terminare tutta la coroncina che essa era gią morta in una misteriosa serenitą.
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