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Data pubblicazione: venerdì 30 luglio 2004
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SPIRITUALITÀ - POESIE
I miei pensieri
All’alba del 14 Maggio ‘46 venni al mondo senza bussare; mi fecero male e subito mi diedi da fare.
Fui piccolo, ma mi feci sentire, piansi ma nulla potei dire; credo che questo avvenne senza ricordare; passarono pochi anni iniziai a capire e imitare.
Furono tempi duri che lasciarono il segno, ma ebbi un handicap fisicamente; lento di gambe e veloce di cuore(W.P.W.) venni su con carenza d’affetto e d’amore.
Ora sto subendo le conseguenze Di una vita travagliata e malandata; ce la misi tutta per poterla cambiare ma nulla ho potuto fare.
Me ne sto solo e pensoso, senza poter rincorrere il progresso in quanto mi sento depresso: faccio fatica ad amare la vita.
Sono rassegnato il mio viaggio è terminato, or scendo dalla sella; evidentemente sono nato sotto una cattiva stella.
Fiducioso in Dio, che creò la morte per dare all’uomo la possibilità di vivere in eterno; spero almeno di non andare all’inferno.
Giuseppe Tassone
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Giovanni Paolo II
"Desidero esprimere la mia approvazione e il mio incoraggiamento a quanti, a qualunque titolo, nella Chiesa continuano a coltivare, approfondire e promuovere il culto al Cuore di Cristo, con linguaggio e forme adatte al nostro tempo, in modo da poterlo trasmettere alle generazioni future nello spirito che sempre lo ha animato"
Messaggio nel centenario della consacrazione del genere umano al Cuore divino di Gesù
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Parole di Gesù Divina Misericordia a Santa Faustina Kowalska
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Oggi, sotto la guida di un angelo, sono stata negli abissi dell'inferno. E un luogo di grandi tormenti per tutta la sua estensione spaventosamente grande. Queste le varie pene che ho viste: la prima pena, quella che costituisce l'inferno, è la perdita di Dio; la seconda, i continui rimorsi di coscienza; la terza, la consapevolezza che quella sorte non cambierà mai; la quarta pena è il fuoco che penetra l'anima, ma non l'annienta; è una pena terribile: è un fuoco puramente spirituale acceso dall'ira di Dio; la quinta pena è l'oscurità continua, un orribile soffocante fetore, e benché sia buio i demoni e le anime dannate si vedono fra di loro e vedono tutto il male degli altri ed il proprio; la sesta pena è la compagnia continua di satana; la settima pena è la tremenda disperazione, l'odio di Dio, le imprecazioni, le maledizioni, le bestemmie. Queste sono pene che tutti i dannati soffrono insieme, ma questa non è la fine dei tormenti. Ci sono tormenti particolari per le varie anime che sono i tormenti dei sensi. Ogni anima con quello che ha peccato viene tormentata in maniera tremenda e indescrivibile. Ci sono delle orribili caverne, voragini di tormenti, dove ogni supplizio si differenzia dall'altro. Sarei morta alla vista di quelle orribIli torture, se non mi avesse sostenuta l'onnipotenza di Dio. Il peccatore sappia che col senso col quale pecca verrà torturato per tutta l'eternità. Scrivo questo per ordine di Dio, affinché nessun'anima si giustifichi dicendo che l'inferno non c'è, oppure che nessuno c’è mai stato e nessuno sa come sia. Io, Suor Faustina, per ordine di Dio sono stata negli abissi dell'inferno, allo scopo di raccontarlo alle anime e testimoniare che l'inferno c'è.
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