Data pubblicazione: giovedì 27 febbraio 2003
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RUBRICHE - VIVERE INSIEME
Voglia di Pace
Trovarsi a Roma in questi giorni significa respirare il desiderio di una pace profonda che si esprime nelle tante iniziative che si stanno realizzando per non arrivare alla guerra. Molti gli incontri di questi giorni: dal fondatore della comunità di Sant’Egidio ( l’Onu di Trastevere) Andrea Riccardi, al Cardinale Carlo Maria Martini che rompe il suo silenzio per domandare pace nel suo mirabile intervento nella Basilica di San Silvestro. Gli interventi continui di Giovanni Paolo II, ben 4 nel giro di pochissimi giorni, per implorare il dono della pace e sostenere l’inutilità di una guerra che non farebbe altro che alimentare focolai di odio e vendetta. L’11 febbraio, giornata dell’ammalato, il papa, egli stesso debilitato, non ha rinunciato ad incontrare i pellegrini giunti in piazza san Pietro per la tradizionale fiaccolata chiedendo loro di pregare per la pace. Mentre gli Stati Uniti cercano in tutti i modi di giustificare un intervento preventivo in Iraq, l’ambasciata americana a Roma invita nella sua sede M. Novack, teologo conservatore, per mostrare le ragioni etiche di una guerra “giusta”. Risponde con grande coraggio il convegno dell’Opera Romana Pellegrinaggi che ha chiamato a raccolta grandi personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo per riflettere insieme sul pellegrinaggio come sentiero di pace. Questo convegno è stato preceduto da una particolare spedizione in Antartide che ha visto l’ascesa di un montagna di 1100 metri all’80° parallelo che mai era stata battuta da piede umano. Sulla nuova topografia questo monte figurerà con il nome di Giovanni Paolo II a significare la volontà di questo uomo vestito di bianco che da questa terra di ghiacci vuole arrivare in ogni continente col suo messaggio di pace. Questa breve descrizione, che non esaurisce il grande fermento in atto e che traduce in modo molto chiaro il desiderio di un nuovo ordine, trova conferma nel sondaggio promosso da Famiglia Cristiana che nello spazio breve di una settimana ha avuto 112.000 risposte tutte solidali con il Papa e il suo sentiero di pace. Il direttore della testata, Antonio Sciortino, da me intervistato dichiara: “c’è una maggioranza silenziosa, anche non credente o ideologicamente distante dalla chiesa cattolica che si schiera con il Santo Padre. La pace non ha colori, non ha bandiere, è un arcobaleno che tutti unisce. Di fronte a questo uomo, unica autorità morale che sente il dovere dell’ingerenza etica in una materia così delicata come il destino dell’umanità, tutti si trovano concordi. Non possiamo poi non considerare il fascino che questo papa esercita sulle giovani generazioni: i giovani da ogni dove corrono per incontrarlo, lo abbracciano, lo stringono, per lui piangono come un grande divo del rock. Non meno sensibili sono i giovani calabresi che anche a Toronto non hanno fatto mancare la loro presenza. L’invito ad essere sentinelle del mattino, sale della terra, luce del mondo si traduce ora in un concreto atteggiamento che porta a gesti visibili come la recente marcia fatta a Catanzaro o la giornata della pace fatta di cammini silenziosi e dibattiti per diffondere una cultura della pace, in ogni piccola realtà del nostro territorio. Sarebbe importante a questo punto unire gli sforzi, le voci, le braccia, i pensieri, creare un'unica grande corrente travolgente e trascinante. Sperimentiamo tutta l’impotenza e l’incapacità di cambiare certe speculazioni politiche-economiche, che vogliono la guerra per determinare il monopolio dell’asseto energetico del pianeta per i prossimi quarant’anni, quando esaurite le scorte di petrolio, governerà e deciderà che si è provvisto anzitempo. Questo non deve farci rinunciare ad esprimere con forza il nostro “no” deciso a qualsiasi passo indietro nelle conquiste di civiltà, di dialogo, di confronto democratico, che la nostra buona umanità ha saputo produrre e affermare. Non è la forza a vincere, né la violenza. C’è una potenza debole, un’impotenza onnipotente, un silenzio assordante, che è capace di sovvertire qualsiasi logica. Sono uomini come Gandhi, Madre Teresa di Calcutta, Giovanni Paolo II, che nella loro umiltà hanno saputo modificare il corso della storia, a dispetto di quanti dicono il contrario. Gente di pace, gente di cammino. Sono i nostri stimolanti a non soggiacere a logiche di compromesso ma a venir fuori dal guscio per costruire una esistenza pacificata. In questa staffetta senza ritorno partiamo con un vantaggio: nessuno scommette su ciò che è debole! I giovani calabresi, superato il 2006, saranno considerati dall’unione europea come gli abitanti della regione europea più povera e non sviluppata restando nell’obiettivo 1. Ciò che è debole, confonde i potenti! La storia lo ha dimostrato e certe acquisizioni sono ormai patrimonio comune dell’umanità.
Don Salvatore Danilo DAlessandro
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